mercoledì 24 aprile 2013



Proseguiamo con il reportage dalla rassegna "Racconti di Cura".....


Torino, 4 Aprile 2013.

IL CENTRO DEMETRA A.O.U. S. Giovanni Battista Torino: supporto ed ascolto per le vittime di violenza.
Martedì 26 marzo scorso, ha avuto luogo presso i locali dell’Asl di Airasca (TO), il secondo incontro della rassegna “RACCONTI DI CURA: esperienze di salute di territorio”. Ospite della serata è stato il Dr. Patrizio Schinco, responsabile del Centro di Supporto e Ascolto Vittime di Violenza DEMETRA, ubicato nel Presidio Ospedaliero Dermatologico San Lazzaro (interno al comprensorio dell’Ospedale Molinette).
Specializzatosi in geriatria, ha poi esercitato per anni come medico di pronto soccorso ed è stato più volte testimone di numerosi casi di maltrattamenti domestici le cui vittime non ricevevano una valutazione attenta da parte del personale sanitario, ha constatato l’esistenza di specifici segni e/o traumi unicamente riconducibili a questo tipo di violenze, la scarsa abitudine dei medici a scrivere un referto oggettivo e avvalorante quest’ultimo aspetto nonché la necessità di dedicare del tempo e degli spazi particolari all’ascolto di queste persone per comprendere se si trovasse in una situazione di lieve o estrema pericolosità.
Tra le varie tipologie di contesti con cui si è trovato faccia a faccia, abbiamo casi di stalking, percosse, ricatti economici,  emotivi, psicologici e mobbing. Questi hanno come dinamica l’attacco alla singola persona e come conseguenza la destrutturazione della sua psiche con forti limitazioni della libertà di pensare ed agire in modo tranquillo.
La complessità delle storie e delle vicende in cui è stato coinvolto hanno reso fondamentale la ricerca di uno specifico approccio che passi attraverso la condivisione. Mettere i protagonisti nella condizione di sentirsi sicuri nel rompere il silenzio intorno alla loro situazione, trovare il coraggio di far emergere quanto subito e le potenzialità di reiterazione del maltrattamento, è il presupposto principale.
Da questo la scelta di creare uno spazio dedicato all’ascolto, in cui il medico si mette sullo stesso piano del cittadino e ne facilita la condivisione del proprio vissuto (anche se non attuale e quindi profondamente radicato nella nostra memoria). Si è infatti constatato come, spesso e volentieri, si trattasse di un malessere fisico profondo, a cui nessun esame clinico sapeva dare una spiegazione. Nessun esame avrebbe potuto mai fare emergere una motivazione biomedica per una problematica fortemente correlata ad una sintomatologia da stress profondo quale quella a cui si va incontro quando una persona subisce vessazione psicologica o fisica. Solo un approccio di accoglienza emotiva ha più volte innescato un immediato percorso di guarigione in quanto prende in considerazione i veri meccanismi che ne sono alla radice.
In tutti questi anni di attività del centro, il Dr. Schinco ha potuto constatare come la difficoltà primaria per dare una svolta ad una situazione critica sia proprio la denuncia della violenza. Non solo dal punto di vista umano e clinico, come lui stesso ha sottolineato, si tratta di un presupposto senza il quale è impossibile dare un seguito giudiziario e restituire serenità all’individuo e creando chiari presupposti per il miglioramento della sua qualità di vita.
Fondamentale per chi si recava in ospedale per ricevere assistenza, è l’essere messo nelle condizioni di ammettere l’esistenza di un problema sia esso direttamente o indirettamente correlato alla motivazione clinica. Sostenere la persona vittima di violenza quindi diventa accogliere le paure e le angosce, adoperarsi per la risoluzione delle problematiche cliniche insorte, per poi prodursi in una assistenza mirata attraverso una rete di enti che offrono servizi di aiuto e di ospitalità. Non meno importante, infatti, è il danno generazionale collegato a questo tipo di vicende.
Tutti coloro che assistono o sono comunque parte integrante di contesti in cui è presente una qualche forma di violenza, specialmente se bambino o adolescenti, finiscono per immedesimarsi in uno dei modelli proposti dal dualismo instauratosi tra gli adulti divenendo nella sua vita di tutti i giorni “vittima” o “carnefice”. Divengono quindi anche loro soggetti degni della medesima attenzione se non maggiore per evitare l’instaurarsi di comportamenti che ne pregiudichino lo stato di salute complessivo (disturbi alimentari, cognitivi, etc).
Con l’auspicio che si riesca a recuperare all’interno del personale sanitario una adeguata coscienza del fenomeno, dei diritti e dei doveri che si hanno nei confronti delle persone che subiscono questo tipo di vessazioni, ringraziamo il nostro ospite per la sua testimonianza ma, soprattutto, per il suo operato quotidiano.

Andrea Robotti
Fuzzy Project

Con un po' di ritardo pubblichiamo anche qui l'articolo scritto da uno di noi in seguito al primo evento della rassegna "Racconti di cura".....


Torino, 16 Marzo 2013.

SIRENE SULLA TERRA FERMA, Noria Nalli: una storia di riscatto sulla sclerosi multipla.
Martedì 12 marzo ha avuto luogo presso il centro Polifunzionale G. Brussino di Airasca (TO), il primo incontro della rassegna “RACCONTI DI CURA: esperienze di salute di territorio”. Evento organizzato dal gruppo di lavoro in Medicina Narrativa e Promozione della Salute Fuzzy Project, l’assessorato alla Cultura del Comune ed il corso di Psicologia dell’Unitré di Airasca tenuto dal Dr. Sandalo, che vuole portare avanti un percorso di sensibilizzazione e partecipazione della cittadinanza attorno a tematiche collegate con la salute intesa come bene della comunità.
Ospite della serata che ha visto una buona partecipazione sia numerica sia emotiva del pubblico, è stata la giornalista Noria Nalli che ha condiviso con la platea ed i moderatori la sua esperienza di vita come disabile e mostrare come la grande energia interiore possa permettere a queste persone di andare oltre qualsiasi barriera, sia architettonica sia si pensiero. Ed è stata proprio questa sua dote naturale a farle scegliere di rompere il ghiaccio leggendo uno dei suoi racconti “Una Mamma Serpente” nato, come tutti gli altri, da questa grande capacità di esorcizzare la propria realtà quotidiana grazie alla sua fervida immaginazione: Strisciare per terra, come in un gioco infantile, facendo finta di essere un rettile. Roberta non credeva sarebbe mai arrivata a quel punto. Quella sera non era riuscita ad alzarsi dalla sedia e, spaventata, si era buttata in terra, per raggiungere il letto facendo forza sulle braccia e sui muscoli addominali. Erano giorni che cercava di negare l’evidenza, aveva avuto una ricaduta della sua malattia e doveva farsi ricoverare, allontanarsi di nuovo dalla sua bimba. Una parte di lei voleva piangere e disperarsi.
Per fortuna venne in suo aiuto il suo spirito “bambino”.  Eleonora, guarda la mamma, fa la danza del serpente!” disse a sua figlia, cercando di sorridere. La piccola si rilassò, seguì Roberta e l’aiutò a mettersi a letto. L’indomani si fece accompagnare in ospedale per affrontare la situazione. Lo spirito infantile di Roberta sperava così di smettere di essere una mamma serpente.
Proprio questo “spirito bambino”, in quanto puro, l’ha portata ad essere sempre molto curiosa ed attenta osservatrice della realtà intorno a sé a tal punto che le vicende sia proprie sia delle persone che lei ha incontrato in ospedale sono rimaste intrappolate all’interno della sua voglia inarrestabile di scrivere trovando forma e dignità nel flusso delle sue parole. E’ il caso di un altro racconto/ritratto di cui ci ha fatto dono Noria, “La Banditessa” (presente sul blog della stessa autrice http://ritrattidicorsia.overblog.com/).
Dal personaggio principale prende infatti corpo l’idea di Fashion_Ability gruppo nato dall’incontro della stessa giornalista con una fashion designer, Serena Poletto Ghella ed una critica cinematografica Carmen Riccato, anch’essa disabile. L’icona da loro scelta sono le sirene con la quale il parallelo è assai appropriato. Esse non possono camminare, imprigionate in una coda da pesce, hanno però fascino e bellezza da vendere, e la loro voce è melodiosa.
Fashion_ability propone un percorso di riscoperta della disabilità messa a confronto con temi quali la moda, la bellezza e l’aspetto fisico, il sesso. Gli incontri si tengono il martedì alle 21.00 a partire dal 5 marzo presso l’atelier di Serena (Piazza Galimberti 24 ) oppure tutti i giovedì sera di marzo dalle 21.00 ore alla Casa del Quartiere di San Salvario (Via Morgari 14) a Torino; per iscriversi è necessario inviare una mail a fashionability.torino@gmail.com o chiamando lo 011-5822767.
Il forte desiderio di sentirsi belli, la voglia di vestirsi come si desidera indipendentemente dall’essere in carrozzina, muoversi con un deambulatore o grazie all’ausilio di un bastone, sono stati quindi i messaggi che l’ospite ha voluto lasciare oltre ai molti aneddoti ed episodi riguardanti la propria vicenda di paziente, donna, moglie e madre.
Nel ringraziarla ancora per il suo contributo ci prepariamo al prossimo incontro dedicato ad un tema di forte attualità, il supporto e l’ascolto per le vittime di violenza che ha come riferimento IL CENTRO DEMETRA dell’A.O.U. S. Giovanni Battista di Torino.

Andrea Robotti
Fuzzy Project

venerdì 5 aprile 2013


Fuzzy Project
medicina narrativa e promozione della salute

Assessorato alla Cultura Comune di Airasca (To)

corso di psicologia dell'Unitré

RACCONTI DI CURA
Esperienze di salute di territorio
II edizione

coordinamento di Alessio Sandalo


martedì 12 marzo 2013 - ore 21:00
Centro Polifunzionale “G.Brussino”   via Stazione 31    Airasca (To)
SIRENE SULLA TERRA FERMA, Noria Nalli: una storia di riscatto sulla sclerosi multipla.
Ospite Noria Nalli, giornalista, collaboratrice de La Stampa e del mensile Vita, blogger e protagonista del progetto Fashion_ability.

martedì 26 marzo 2013 - ore 21:00
Locali Asl    via Roma 15    Airasca (To)
IL CENTRO DEMETRA A.O.U. S.Giovanni Battista Torino: supporto e ascolto per le vittime di violenza.
Intervengono il responsabile del servizio Patrizio Schinco e Rosangela Vendrame, operatrice

martedì 9 aprile 2013 - ore 21:00
Locali Asl    via Roma 15    Airasca (To)
LA SALUTE NEL PIATTO DEGLI ELFI.
Giuliana Cerrato, scrittrice e bibliotecaria dialoga con Sabrina Benedetto, educatrice alimentare.

martedì 23 aprile 2013 - ore 21:00
Locali Asl    via Roma 15    Airasca (To)
DAL CURARE AL PRENDERSI CURA: la terapia del dolore.
Agnese Brussino, Amici di Isal, dialoga con Michele Monti, medico algologo palliativista

la partecipazione è libera a tutti gli incontri